martedì 14 agosto 2012

Incentivi alla riurbanizzazione delle città Italiane


Negli ultimi 2 decenni abbiamo visto svuotarsi i centri storici ed estendere le città a dismisura, ormai specialmente al nord è difficile trovare discontinuità tra zone urbanizzate e campagna.
Dal punto di vista sociale questo fenomeno comporta una conversione terreni agricoli in aree cementificate, nella sola Lombardia dal 1999 al 2007 sono andati perduti 34.000 ettari, un ulteriore allontanamento dall’autosufficienza alimentare, un aumento dei costi per la fornitura dei servizi (dai trasporti pubblici alla raccolta dei rifiuti fino all'assistenza sanitaria), un aumento esponenziale dell'inquinamento ambientale con la mobilità attuale, ma in ogni caso poco sostenibile anche con sistemi di mobilità più efficienti.

Un primo e immediato incentivo è applicare uno sconto sull’IMU in base alla vicinanza dal centro, più l’abitazione è periferica più si paga, c’è però da escludere i centri delle grandi città o comunque i centri con alto valore immobiliare.

Il secondo inventivo si può applicare nel ripristino dei terreni agricoli, demolendo un edificio periferico e ripristinandone l’idoneità allo sfruttamento agricolo, lo stato corrisponde un bonus da utilizzare per il pagamento degli oneri  urbanistici per riconversioni di edifici da industriale - artigianale a civile – commerciale, ampliamenti  o nuovi interventi edilizi realizzati all’interno dei centri urbani e comunque  di classe energetica classe A+.

Da questa programma d’incentivazioni vanno escluse le abitazioni dei coltivatori diretti o di eventuali altre categorie che per ragioni lavorative non possono trasferirsi e qualsiasi sito di rilevanza storica e culturale.

Oltre gli incentivi si deve prevedere parallelamente il congelamento delle concessioni edilizie al difuori dei centri urbanizzati.

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