Negli ultimi 2 decenni abbiamo visto svuotarsi i centri
storici ed estendere le città a dismisura, ormai specialmente al nord è
difficile trovare discontinuità tra zone urbanizzate e campagna.
Dal punto di vista sociale questo fenomeno comporta una
conversione terreni agricoli in aree cementificate, nella sola Lombardia dal 1999 al 2007 sono andati
perduti 34.000 ettari, un ulteriore allontanamento dall’autosufficienza
alimentare, un aumento dei costi per la fornitura dei servizi (dai trasporti
pubblici alla raccolta dei rifiuti fino all'assistenza sanitaria), un aumento esponenziale
dell'inquinamento ambientale con la mobilità attuale, ma in ogni caso poco
sostenibile anche con sistemi di mobilità più efficienti.
Un primo e immediato incentivo è applicare uno sconto sull’IMU
in base alla vicinanza dal centro, più l’abitazione è periferica più si paga, c’è
però da escludere i centri delle grandi città o comunque i centri con alto
valore immobiliare.
Il secondo inventivo si può applicare nel ripristino dei
terreni agricoli, demolendo un edificio periferico e ripristinandone l’idoneità
allo sfruttamento agricolo, lo stato corrisponde un bonus da utilizzare per il
pagamento degli oneri urbanistici per
riconversioni di edifici da industriale - artigianale a civile – commerciale,
ampliamenti o nuovi interventi edilizi realizzati
all’interno dei centri urbani e comunque
di classe energetica classe A+.
Da questa programma d’incentivazioni vanno escluse le abitazioni
dei coltivatori diretti o di eventuali altre categorie che per ragioni lavorative
non possono trasferirsi e qualsiasi sito di rilevanza storica e culturale.
Oltre gli incentivi si deve prevedere parallelamente il
congelamento delle concessioni edilizie al difuori dei centri urbanizzati.
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