Gli incentivi allo sviluppo della mobilità sostenibile con auto elettriche o ibride
L’Art. 17-bis del decreto 83/2012 contiene le “Disposizioni per favorire lo sviluppo della mobilità mediante veicoli a basse emissioni complessive” e vuole appunto favorire la mobilità sostenibile, attraverso la “realizzazione di reti infrastrutturali per la ricarica dei veicoli alimentati ad energia elettrica e la sperimentazione e la diffusione di flotte pubbliche e private di veicoli a basse emissioni complessive, con particolare riguardo al contesto urbano, nonché l’acquisto di veicoli a trazione elettrica o ibrida.”
L'ennesimo emendamento al Decreto Sviluppo n. 83/2012 (detto Decreto
crescita), approvato il 25 luglio alla Camera e sta avendo l'ultimo passaggio
al Senato per l'approvazione definitiva. Vengono stanziati 210 milioni di Euro
in 3 anni di cui 150 come bonus fino a 5000 Euro per l'acquisto di auto
elettriche o ibride a basse e bassissime emissioni di c02. Il 70% dei
fondi verrà riservato alle auto aziendali o per l'uso di terzi cioè destinate
al servizio pubblico (Taxi). L'incentivo prevede la contestuale rottamazione di
vecchie auto, in pratica è la riedizione di una mini "rottamazione" o
meglio "green (visto che va di moda) rottamazione", incentivazione al
settore auto in uso fino a qualche anno fa.
Professionisti al governo, professionisti interni ed esterni alle
commissioni e per finire oltre mille tra deputati e senatori della repubblica,
partoriscono un piano triennale nel quale tra altre boiate, riescono inserire
anche questa, usando un sistema di incentivazione obsoleto ad auto consumo di
pochi eletti, o meglio ancora, ad auto consumo di pochi accorti cittadini e
molti amici.
Ma cazzo, io ho solo un diploma da geometra, non sono un economista, ci
voleva tanto agganciare l'idea "nobile" del rinnovo del parco auto agli
incentivi sulle rinnovabili, ad esempio inserendo un incentivo premio
sull'consumo di energia elettrica se il soggetto responsabile provvede
all'acquisto di un nuovo veicolo nei successivi 3 anni dall'installazione
dell'impianto.
Niente da fare, si butterà un'altra palancata di milioni, ne trarranno
beneficio immediatemente i soliti concessionari d'auto e qualche casa automobilistica asiatica
o teutonica, di sicuro non la Fiat o perlomeno nessun stabilimento produttivo
in Italia, ricaduta per l'occupazione = zero.
Nessuna logica che va oltre al proprio conto corrente bancario.
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